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Trento, 2 luglio 2006
BOATO: «PATT E LEALI, CONTRORIFORMA INACCETTABILE»
Il deputato dei Verdi critica i due alleati ma puntualizza:
questa legge elettorale non deve escludere i partiti

dal Corriere del Trentino di sabato 1 luglio 2006

«Quella che propongono il Patt e i Leali è un’autentica controriforma. Ma ritengo irresponsabile, pur di fronte a problemi oggettivi che nessuno disconosce, ipotizzare un ritorno al passato. Questo è inaccettabile». Usa toni trancianti Marco Boato, deputato dei Verdi e segretario politico del sole che ride trentino, per liquidare la richiesta di modifica del sistema elettorale che nei prossimi giorni verrà messa nero su bianco da Patt e Leali.

Il ritorno al proporzionale con soglia di sbarramento, l’eliminazione dell’indicazione diretta del candidato presidente fanno storcere il naso a Boato che invita le due forze politiche legate all’Intesa ad uno sforzo di memoria. «Forse si dimentica la legislatura caratterizzata dalla presidenza di Carlo Andreotti? Si susseguirono tre diversi governi con tre maggioranze distinte...». Tuttavia il deputato verde non sottovaluta le problematiche emerse in questi due anni e mezzo: «Il contributo delle forze politiche non è stato valorizzato. Questo è un problema aperto a cui bisogna dare risposta. Chiedo a Dellai di convocare i partiti della coalizione per un confronto».

Onorevole Boato, cosa ne pensa della riflessione autocritica tenuta dalla giunta al Casteller?
«Ho letto le dichiarazioni di Dellai e mi sembrano largamente condivisibili. Per quanto ne so la giunta si è svolta in un clima di apertura e serenità anche negli aspetti critici e autocritici. Ovviamente è solo l’inizio. È già in calendario una riunione con i consiglieri di maggioranza e chiedo che venga convocato in tempi rapidi anche un confronto tra le forze politiche della coalizione».

Uno dei temi sul tappeto è l’esaurimento nella dimensione amministrativa anche della fase politica. I partiti non hanno mai contato così poco.
«Questo è un aspetto reale che ho denunciato più volte. Il ruolo delle forze politiche non è stato adeguatamente valorizzato. L’articolo 49 della Costituzione dice che i partiti sono il tramite non esclusivo ma essenziale nel rapporto tra le istituzioni e la società civile. Sono stato uno dei principali autori della modifica della forma di governo provinciale a cui ha fatto seguito la legge elettorale. Innovazioni che hanno garantito una maggiore stabilità politica e l’incisività nell’azione di governo. Ma è altrettanto evidente che tutto ciò non può avvenire a scapito né della rappresentatività del consiglio provinciale né del ruolo essenziale delle forze politiche. Un equilibrio non è stato ancora raggiunto e la falsa partenza del 2003 pesa ancora: conoscere la giunta via fax la dice lunga sulla profondità della riflessione che ci attende».

Intanto Patt e Leali chiedono di modificare la legge elettorale.
«L’elezione diretta del presidente della Provincia lo considero un punto di non ritorno per non ricadere nei vizi del trasformismo. Dopodiché questo sistema ha bisogno di una forte presenza dei partiti e lo stesso Dellai deve sentirsi leader della coalizione e non di una parte perché lui è stato eletto grazie al contributo di diverse forze politiche che rappresentano una fetta di società».

Gli autonomisti chiedono anche di ripristinare i 4 anni di residenza per maturare il diritto di voto.
«Lo trovo incredibile. In passato il superamento di quella norma è stato un atto di civiltà e ricordo al Patt che non è possibile prevederlo in un disegno di legge, ma è necessario modificare lo statuto».

 

  Marco Boato

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